Aaron Swartz, una vita dedicata all'ideale della condivisione di
informazioni e dati su internet.
Il 26enne era noto nell'ambito dei diritti
digitali della pubblicazione e condivisione ed era stato accusato di crimini informatici per aver scaricato 4
milioni di documenti del Massachusets Institute of Technology, il Mit, dell-dell'archivio Jstor. Sullo sfondo, anni di depressione. La
famiglia parla di persecuzione giudiziaria e accusa le autorità. Tra i suoi progetti e realizzazioni c'erano Reddit, Rss1.0, Python e i
Creative Commons. «Ha usato le sue prodigiose abilità di
programmatore e tecnologo non per arricchire se stesso, ma per rendere migliori
Internet ed il mondo». Queste le parole che la famiglia Swartz ha utilizzato
per descrivere in breve la vita di Aaron, il 27enne statunitense morto suicida
nel suo appartamento di Brooklyn lo scorso venerdì 11 gennaio.
Il giovane Aaron, grande esperto di informatica,
si è battuto tutta la vita a favore della libertà di espressione e di
informazione in Internet, andando spesso a scontrarsi con personalità molto più
grandi ed influenti di lui; è ad esempio quanto è successo con la campagna per
fermare la “SOPA”, la legge statunitense che prometteva di punire in modo duro
i violatori dei copyright, ma anche in occasione della questione legale JSTOR, la
biblioteca digitale dalla quale Aaron aveva sottratto circa 4 milioni di
articoli, rendendoli in seguito disponibili su una rete peer-to-peer in open
access. Il suicidio di Aaron, dovuto probabilmente alla
sua depressione, rappresenta una grave perdita; se una
mente brillante come quella del giovane americano è stata ostacolata e
disprezzata in questo modo dalle autorità, come si può parlare di libertà? E
come si può pensare di “esportare” la libertà in altri paesi, definendo la
civiltà occidentale più avanzata sotto questo punto di vista?
Conciliare
libertà di condivisione ed espressione delle informazioni è libera circolazione
del pensiero ed è ciò che, soprattutto, ci lascia, in questo particolare
momento in cui tutte le forze politiche e le “caste” conomico/finanziare del mondo intero stanno
intervenendo duramente per reprimere la libertà e la gratuità che internet ha
creato.