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domenica 3 febbraio 2013

Il Grafene e l'omologazione del cervello umano

Il Grafene e l'omologazione del cervello umano a cura di Giancarlo Vignoli


Con oltre 2 miliardi di € di stanziamento, l'Europa punta sull’innovazione con due progetti rivoluzionari, entrambi a firma italiana.
Il primo, punta alla ricerca sulle applicazioni del “Grafene”, il materiale più sottile tra quelli oggi conosciuti, chimicamente composto da un unico strato di atomi di carbonio, e, pertanto, ottimo conduttore di elettricità e calore. Nonostante la sua impressionante esilità e leggerezza -si pensi che un metro quadro di grafene pesa meno di un milligrammo-, è 100 volte più resistente dell’acciaio, promettendo grandi cose nella realizzazione di computer e tablet flessibili, cavi di collegamento Internet estremamente veloci, ma anche aerei leggerissimi.
Compito dell’Italia è guidare le attività relative alle possibili applicazioni del Grafene per l’energia, ad esempio con celle fotovoltaiche più efficienti, e per nuovi materiali, come quelli al servizio dell’ingegneria dei tessuti. A capo del progetto vi sono Vincenzo Palermo, della “Isof-Cnr”, l'“Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività”, mentre Vittorio Pellegrini, della “CnrNano”, ossia l'“Istituto nanoscienze del Cnr”, guida la ricerca sulle applicazioni nel campo dell’energia.
Il secondo, ancor più ambizioso, progetto, ha l’obiettivo di costruire un supercomputer capace di imitare il cervello umano, sotto ogni aspetto, sia logico che emotivo.
In “Cervello umano”, l'Italia prende parte con il “Lens”, ossia il “Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non lineare”, dell’Università di Firenze, con il “Politecnico” di Torino, l’Università di Pavia, l’ “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Fatebenefratelli” di Milano, ed il “Consorzio Interuniversitario Cineca di Bologna”.
L’obiettivo fondamentale è quello di mettere insieme tutte le conoscenze sul cervello umano, ricostruendo il suo funzionamento su avanzatissime piattaforme informatiche.
Tra gli innumerevoli campi di applicazione possibili, vi sono la comprensione delle malattie degenerative del sistema nervoso ed una nuova generazione di supercomputer, capaci di simulazioni che introdurranno una verosimiglianza sempre maggiore nelle rappresentazioni digitali dell'attività del pensiero umano.