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mercoledì 15 maggio 2013

Confusione e Contraddizione, oggi



Confusione e contraddizione, oggi   a cura di Di Giovanni Lucia


Oggi viviamo in un mondo sempre più confuso e pieno di contraddizioni. Se confrontiamo la nostra vita con quella dei nostri nonni ci rendiamo conto che nel giro di pochi decenni le cose sono cambiate profondamente, sia nel bene che nel male. Nel dopoguerra c’era sicuramente meno benessere, il tasso di analfabetismo era molto elevato, c’era un intero paese da ricostruire.
Ad un primo confronto questo di oggi sembrerebbe un mondo decisamente migliore, con molta più tecnologia e conoscenze e, di conseguenza, di opportunità. Questo in parte è vero: oggi grazie ad internet e ai mass-media possiamo avere informazioni in tempo reale su tutto ciò che ci circonda. La cultura  viaggia e si diffonde in tutto il mondo allo stesso tempo: possiamo, grazie ai social network e ad altre infinite applicazioni, dialogare con persone di qualsiasi provenienza, scaricare filmati, musica ecc. Anche la conoscenza scientifica è migliorata, grazie agli scambi che favoriscono la sperimentazione e la ricerca scientifica.
Eppure spesso abbiamo ancora la sensazione che molte cose non sono così chiare e “positive” come si  cerca di farle apparire. Infatti, in questo che sembrerebbe una situazione di sviluppo ottimale, siamo continuamente tormentati da mille contraddizioni. Oggi c’è moltissima incertezza riguardo al futuro, per i giovani. Non è solo la crisi economica che noi ragazzi facciamo fatica a comprendere (e forse spesso anche gli adulti). Non ci sono più punti di riferimento. I nostri nonni vivevano spesso in condizioni difficili, avevano meno mezzi ma le idee più chiare su quello che bisognava fare per risollevarsi dopo la guerra. Le famiglie erano unite e non disgregate come oggi. C’era la possibilità di lavorare con più prospettive ed entusiasmo. C’era soprattutto più solidarietà tra le persone, mentre oggi sembra di essere in una giungla dove solo il più forte sopravvive.
Ma la cosa che più si avverte è che con tutti i mezzi a disposizione in realtà siamo diventati tutti più soli. Con facebook possiamo parlare con tutti, ma spesso questo ci porta ad escluderci anziché stare con gli altri.
Lo vediamo bene nella politica: ci lamentiamo tutti della corruzione della classe dirigente, ma ci dimentichiamo di dire che la colpa è anche nostra che abbiamo dimenticato che solo con la partecipazione alla vita sociale possiamo migliorare le cose.La politica (dal greco polis, città) è, infatti, quello che i cittadini riescono a fare tutti insieme, se riescono a confrontarsi ed impegnarsi.