La violenza sulle donne a cura di Di Giovanni Lucia
Oltre a questo però c’è da dire che anche le donne fanno, per così dire, la loro parte. In ogni donna ad un certo punto si scatena un sentimento talmente forte, talmente ‘personale’ che ancora non viene compreso da tutti, che viene chiamato semplicemente “istinto materno”, senza sapere quali sentimenti si celano dietro queste due parole. Spesso le donne sono consapevoli di ciò che le sta per succedere, consapevoli dell’uomo che hanno accanto, però nascondono le loro consapevolezze dietro un muro di silenzi, non per paura, neanche per amore, ma per una sorta di orgoglio, per quest’emozione che hanno dentro e che porta a proteggere l’uomo che hanno accanto, con la pretesa di cambiarlo, in un certo senso di educarlo proprio come si fa con un bambino, senza capire che tuo figlio, che dipende totalmente da te, puoi educarlo come meglio sai, ma che un uomo già cresciuto ed educato da un’altra donna proprio non puoi ‘cambiarlo’, col rischio che questo sentimento, questa voglia di proteggere la vita altrui può portare a far perdere la propria vita. Bisognerebbe cominciare a far capire questo da quando si è piccoli, proprio come si fa con la matematica e con l’italiano. Educando gli uomini al rispetto per il ruolo che le donne hanno nella società. E alle donne di evitare di vivere quell’amore in modo “malato” (che di solito spinge a provare attrazione per i soggetti più fragili). Perché altrimenti, poi, non si potrebbe pretendere che una donna, che tutti i giorni è costretta a subire violenze di ogni tipo, vada a denunciare l’uomo che inconsciamente ritiene come un figlio.
C’è bisogno perciò di una nuova consapevolezza, da parte di tutti. Cominciamo a tutelare tutte le donne, innanzitutto come madri e poi come vittime, evitando di farle diventare solo un dolce ricordo con grande allerta. Svegliamoci e cominciamo a far muovere qualcosa, perché … se non ora, quando?